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“Vieni a sperimentare lo Yoga”: il 5 luglio a Milano

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Per domenica 5 luglio Sahaja Yoga ha organizzato, a Milano, una giornata interamente dedicata allo Yoga, con concerti, workshop e conferenze, dal titolo “Vieni a sperimentare lo Yoga – la pace interiore e la felicità possibile”.

L’evento è gratuito e aperto a tutti, per dare l’opportunità ai visitatori di sperimentare la realizzazione del Sé con sessioni di meditazioni collettive, o individuali, grazie ai diversi workshop che avranno luogo durante la giornata. Nel pomeriggio, invece, sarà possibile assistere alle presentazioni del libro “La felicità possibile” di Duilio Cartocci e dei progetti che Sahaja Yoga ha portato ad Expo Milano 2015.

L’appuntamento è alle ore 10:00 del 5 luglio nella Sala Sforza di Expo Gate, nel cuore di Milano davanti al Castello Sforzesco, in via Luca Beltrami: come arrivare a Expo Gate.

Il programma della giornata “Vieni a sperimentare lo Yoga”: 5 luglio 2015, Expo Gate

Ore 10:00 Conferenza “I fondamenti dello Yoga”, con introduzione a Sahaja Yoga.

Ore 10:30 Workshop: l’esperienza del risveglio interiore della Kundalini, l’energia per la vita.

Ore 11:00 Concerto “Music of Joy”, la gioia dello spirito con i canti devozionali Bhajans.

Ore 11:30 Workshop di meditazione.

Ore 13:30 Conferenza “La sostenibilità nasce dentro di noi. L’ecologia interiore come soluzione ai problemi della terra” e presentazione del progetto sull’agricoltura e sugli effetti delle vibrazioni delle coltivazioni in India.

Workshop di meditazione.

Ore 14:30 Presentazione del progetto Inner Peace Day, la Giornata Mondiale della Pace Interiore, che ha coinvolto più di 200.000 studenti in tutto il mondo.

Workshop di meditazione.

Ore 15:30 Presentazione di “La cultura della Madre: le donne per un anuova etica della terra”, progetto vincitore del concorso “WE-WOMEN FOR EXPO” .

Workshop con meditazione.

Ore 16:30 Presentazione del libro “La Felicità Possibile” di Duilio Cartocci: una guida pratica al percorso spirituale, attraverso la meditazione Sahaja Yoga.

Workshop di meditazione.

Ore 17:45 Concerto “Music of Joy”, la gioia dello spirito con i canti devozionali Bhajans.

Workshop di meditazione.

 

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Il risveglio dell’energia Kundalini: l’esperienza di Potenza Picena

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Un gruppo di persone, un unico desiderio: gioire insieme dello yoga, dell’unione, ovvero di quella integrazione spontanea che nasce dal risveglio dell’energia Kundalini che risiede nell’osso sacro di ogni essere umano.

Con questa premessa, il gruppo dei nuovi yogis delle Marche si sono incontrati sabato 25 e domenica 26 Aprile presso Potenza Picena (AN) per un seminario di approfondimento su Sahaja Yoga.

Una due giorni non solo di meditazione, ma anche di workshop sulle tecniche di pulizia per riequilibrare l’energia che regola il funzionamento del sistema simpatico e parasimpatico del nostro corpo, musica, buon cibo, allegria e condivisione delle proprie esperienze.

Un modo per conoscere e conoscersi, per sperimentare l’integrazione sia con il proprio io interiore che con gli altri, in maniera dolce, spontanea, innata.

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Le testimonianze dei partecipanti

Sofia: “Ci siamo trovati sabato mattina di buonora, un po’ intimiditi ma carichi di aspettative per questo evento sulla meditazione; aspettative che non sono state disattese. Abbiamo subito rotto il ghiaccio con una profonda meditazione guidata e accompagnata da un’orchestra acustica che improvvisava una melodia sulla base di un raga indiano e abbiamo potuto sperimentare la pace e il silenzio interiore”.

Giuliano: “Domenica sera, al momento dei saluti, ci ha sorpreso una sorta di malinconia: non volevamo lasciare questo luogo, testimone di questo evento, ma soprattutto quei visi luminosi e sorridenti a cui ormai ci sentiamo legati come a dei fratelli”.

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Esiste una realtà oggettiva?

L’arte e la sua universalità ci portano inevitabilmente di fronte al grande dilemma: esiste una realtà oggettiva che tutti possono sperimentare allo stesso modo? Esiste un qualcosa in grado di fare breccia nelle categorie del gusto personale e delle variegate opinioni, squarciando la rete della soggettività che ci imbriglia in un mondo dove il reale ed il vero sono frammentati in miliardi di pietruzze, ciascuna capace di riflettere solamente l’ego del singolo che la forgia secondo la propria vaga impressione?

Certo, il progresso umano ci ha consentito di formare la nostra personalità in un mondo ricco di stimoli, di percezioni sensoriali, di correnti di pensiero tra le più disparate, dal villaggio al “villaggio globale”, dove ognuno di noi, cosa impensabile fino a poco tempo fa, può aver vissuto migliaia di vite, dall’impiegato all’imprenditore, dal giudice al ladro, dalla vittima al killer, dalla formica al dinosauro. Gli orizzonti si sono allargati creando mondi esponenziali, ognuno perfetto nella propria logica, ognuno logico nella propria perfezione, l’uomo è veramente all’apice della propria evoluzione.

Yoga meditazione e realtà oggettiva

Ma in questa proliferazione dei segni che rimandano a mille punti di vista differenti, a mille verità, come ci si sente? Perché proprio in quest’epoca si registra una maggiore insofferenza nel vivere, in uno scenario dai contorni sempre più indefiniti con prospettive sempre più incerte e legami sempre più inconsistenti con il “tutto”?

Perché al giorno d’oggi ci scontriamo con l’insorgere di certe nuove malattie psicosomatiche, come lo stress o la depressione?

Perché, ora più di sempre, sentiamo parlare di atroci delitti, o di folli suicidi, dove la pazzia raggiunge apici mai sfiorati?

È lecito quindi domandarsi:”Ma allora non si sta così bene? Perché, nonostante io abbia quasi tutto, sono spesso insoddisfatto? Chi sono io? Esiste un modo per essere felici?”

Il pregio del nostro secolo sta proprio nell’aver predisposto milioni di individui ad una ricerca, esteriore ed interiore, della fonte che possa placare la sete di conoscenza e soprattutto di pace che arde in noi, esseri tormentati dai dubbi e alleviati dai sogni.

Il sogno che mi ha consentito di rinascere e che mi permetto di raccontare è quello che mi è capitato alcuni anni fa.
– “Andrea, ho trovato un corso di yoga vicino al Colosseo, perché non vieni a provarlo martedì?”
– “Si sarebbe bello, anche se io ho la mia strada personale, poi ho un impegno…non so se faccio in tempo…”
– “Come vuoi, comunque ho letto sul volantino che è anche gratis.”
– “Ah, strano, io ho fatto due sedute qualche mese fa da un tale ed ho pagato 100 euro a prestazione…vabbè se faccio in tempo vengo, sai mi devo vedere con la mia ragazza…”
Il martedì, dopo una corsa nel traffico, arrivo, ovviamente in ritardo, in una sala accogliente a lezione già iniziata e mi accomodo tra altre persone, di età eterogenea che, con le mani aperte sulle ginocchia, i palmi rivolti verso l’alto sono già in “meditazione”. Intanto un signore dall’aria simpatica ci introduce le caratteristiche di questo tipo di yoga: “Sahaja Yoga“.

-“Sahaja yoga, è un termine sanscrito: “sahaja” significa “spontaneo”, “yoga” vuol dire “unione con il Tutto”; attraverso una semplice meditazione permetteremo alla nostra energia interiore, chiamata “kundalini” , di risvegliarsi nell’osso sacro e di raggiungere, passando per i nostri plessi energetici principali, i “chakra”, l’osso della fontanella e donarci così l’unione con la natura, con l’assoluto, sperimentando il presente in una consapevolezza senza pensieri….”
In me si sono affollate centinaia di domande e …

– “…Prima di rispondere alle questioni legittime che sicuramente affiorano alla vostra mente, vi chiediamo di provare a stare cinque minuti con le mani aperte, gli occhi chiusi e per questo lasso di tempo non reagire, non giudicare prima del tempo l’esperienza che state per compiere ma semplicemente, come degli scienziati, sperimentate e testimoniate quello che sta succedendo dentro di voi durante questa meditazione messa a punto da Shri Mataji Nirmala Devi

Tenete la mano sinistra con i palmi aperti verso l’alto, sul ginocchio, e mettete la mano destra sul cuore…fate un bel respiro e poi buttate fuori tutta l’aria che avete dentro, per qualche volta.

Ora identifichiamoci con la nostra pare più profonda, quella che è connessa alla nostra capacità di provare gioia, il nostro Sé, e dentro di noi consideriamo questa energia kundalini come se fosse un essere vivente, la nostra madre interiore. Pronunciamo dentro di noi la frase: “Madre, io sono lo Spirito”.

Adesso mettiamo la mano destra sulla fronte, l’altra mano è sempre ben aperta sul ginocchio, e in questo punto abbandoniamo il peso della nostra testa, dei nostri pensieri, e diciamo dentro di noi: “Madre Kundalini, io perdono tutto e tutti, perdono anche me stesso”. Diciamolo alcune volte e ora passiamo all’ultimo punto: facciamo una leggera pressione con la mano destra sull’osso della fontanella ed operiamo un massaggio in senso orario, per alcuni secondi , e ora con tutto il desiderio diciamo: “Madre, per favore, donami lo yoga, fammi raggiungere l’unione con il Tutto, con la natura, con l’assoluto.”

Ora torniamo con entrambe le mani con i palmi aperti verso l’alto sulle ginocchia e, sempre con gli occhi chiusi, testimoniamo quello che avviene dentro di noi e, come un bambino che scorto un raggio di sole si precipita alla finestra per immergersi nei suoi raggi, restiamo in contemplazione, assorbiamo e facciamoci assorbire nell’abbraccio con la nostra Madre.
Adesso portiamo la mano destra alcuni centimetri al di sopra dell’osso della fontanella, con il palmo verso il basso, e verifichiamo cosa percepiamo su di essa…proviamo anche con l’altra e poi anche con le mani sollevate un poco sopra le ginocchia, sempre con i palmi verso l’alto e…”

Apro gli occhi, non so bene quello che è successo, ma mi sento diverso, qualcosa è cambiato.
Torno a casa, ceno, poi scendo nel giardino condominiale per portare a spasso il cane ed arrivato lì …non sono passate neanche due ore ed improvvisamente vengo colto da un barlume: ora, se ripenso al viaggio di ritorno, alla cena con i miei, alla passeggiata con il cane… il tempo è passato diversamente, è come se in quei momenti io fossi stato, forse per la prima volta, veramente lì con tutto me stesso.

È stato come se in quegli istanti il continuo rumorio dei pensieri che solitamente mi conducono al passato o mi preoccupano per il futuro si fosse attutito, lasciando lo spazio al presente, alla leggerezza che è propria della realtà così com’è, non appesantita dal nostro mentale. Mi sono sentito come quando da piccolo, dopo una scalata in collina si arrivava alla vetta e si restava senza fiato nella visone del panorama, quel momento l’ho sempre assimilato alla sensazione di felicità.

E ora, a pensarci bene, dov’è finito quel senso di insoddisfazione quasi continuo che si alternava a quei pochi sprazzi di momentanea euforia che hanno caratterizzato fin ora la mia pur giovane esistenza? Possibile che quello che ci affanniamo da sempre a cercare sia già dentro di noi e sia sufficiente a regalarci una vita piena di gioia e serena armonia, al di la degli stimoli esterni?

Possibile che la pace e la soddisfazione siano in realtà qualità presenti in ogni essere umano, che attraverso quest’energia Kundalini può ritrovare in modo semplice e spontaneo?

Possibile che Socrate con la celebre frase: “Conosci te stesso” volesse riferirsi proprio al fatto che, una volta che l’uomo abbia capito e toccato con mano il proprio universo interiore, potrà esprimere questa pienezza anche all’esterno e fondersi con l’intero universo?

Possibile che questo sogno che mi ha permesso di rinascere sia solamente un sogno?

O è realtà?

Articolo tratto da: http://benvenutiinparadiso.wordpress.com/

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Il pediluvio

Il pediluvio è una tecnica quotidiana  molto semplice da praticare, nonché rapida, che ci può aiutare moltissimo a liberarci delle tensioni accumulate durante una giornata lavorativa o di studio.

Come sappiamo il nostro corpo è costituito degli elementi fondamentali che ritroviamo in tutto l’universo: acqua, terra, fuoco, aria etc. Dopo la realizzazione sviluppiamo come un sesto senso e, con l’apertura del nostro Chakra del Sahasrara situato nell’osso della fontanella, possiamo stabilire una connessione con l’energia della Natura che, come una doccia rigenerante, ci alleggerisce di tutte le preoccupazioni che non ci permettono di godere della bellezza della creazione e della spontaneità del gioco della vita.

In effetti se pensiamo a quanto un bel bagno al mare o una passeggiata a piedi nudi sulla sabbia o su di un prato verde ci rigenerino, è facilmente intuibile che l’effetto benefico di cui ora possiamo disporre è centuplicato alla luce di questa nuova consapevolezza. Vi invitiamo quindi a sperimentare questo metodo antico che i nostri nonni conoscono bene, seguendo questa breve meditazione guidata.

ArticoloPediluvio

Prendiamo una bacinella comune, come quelle che si usano per i panni, e teniamola solo per l’utilizzo meditativo. Muniamoci di due pugni di sale grosso, di un asciugamano e di una brocca colma d’acqua e disponiamoci alla meditazione, sempre nel posto che utilizziamo abitualmente. Riempiamo prima la bacinella per il pediluvio con un po’ di acqua tiepida, meglio se arriva alle caviglie, e apprestiamoci ad iniziare… Se ci va possiamo anche accendere lo stereo con della musica classica (Mozart e Vivaldi sono perfetti) o con della musica classica indiana. Mettiamo tutte e due le mani sulle ginocchia con i palmi rivolti verso l’alto e restiamo qualche istante in atteggiamento recettivo. Potremmo già avvertire qualche sensazione sulle dita, testimoniamo semplicemente e portiamo tutte e due le braccia lungo i fianchi, rilassate, con le punta delle dita rivolte verso terra, in direzione della bacinella per il pediluvio. Restiamo qualche minuto in questa posizione, è possibile percepire come un formicolio che ci indica che l’elemento acqua contenuto nella bacinella e l’elemento terra, costituito dal sale, stanno assorbendo le nostre tensioni. Ora torniamo alla posizione iniziale e portiamo la mano destra sulla pancia, sotto le costole, sulla sinistra e dentro di noi diciamo: “Madre per favore donami la pace”…

Sentiamo come il vortice turbinoso dei nostri pensieri piano piano si placa e rinfrescato dall’acqua, a contatto con l’oceano, delle ondate di pace lambiscono il nostro Nabhi Chakra e lentamente un senso di pienezza e di soddisfazione sgorga dal nostro essere. Se fuori c’è la tempesta noi non ce ne curiamo perché dentro di noi regna la calma: siamo consapevoli di essere i maestri di noi stessi, ci abbandoniamo alla nuova scoperta, sappiamo che quello che abbiamo cercato tanto non si trova al di fuori ma è già in noi. Godiamocelo. Madre io sono la pace, io sono soddisfatto. Adesso portiamo la mano destra sul cuore e ripetiamo alcune volte: “Madre io sono lo spirito”…

Percepiamo come, al solo pronunciare questa frase dentro di noi, delle ondate di gioia subito riempiono il Chakra che è preposto alla nostra sensazione di felicità. A questo punto, possiamo ascoltare la musica, direttamente con il nostro cuore, come se entrasse in noi. Se ad esempio stiamo sentendo delle Tabla (strumenti a percussione indiani), vediamo come entrano in vibrazione armonica con esso e, aprendoci a questa danza celestiale, fondiamoci nel ritmo della vita.

È giunto il momento di mettere la mano destra dietro al collo: passando con il braccio per la spalla sinistra tocchiamo l’osso cervicale. Qui abbiamo la possibilità di spazzare via completamente tutti i nostri sensi di colpa, tutta la nostra sensazione di essere inadeguati o i nostri complessi di inferiorità… Diciamo quindi: “Madre, io non sono colpevole di niente”, proviamo a pronunciarlo dentro di noi per 16 volte.

Questo Chakra, il Vishuddi sinistro, sovrintende la nostra capacità comunicativa e la sincerità che abbiamo con noi stessi. Esso ha 16 petali, 16 aspetti che correttamente sviluppati ci rendono in grado di gioire completamente del gioco dell’ esistenza, come spettatore distaccato ma anche come attore principale di una rappresentazione sapientemente orchestrata, dove in ogni momento è possibile cogliere quella fragranza e quella unicità che questa luce proietta sul nostro diamante interiore, rivelando il magnifico arcobaleno della vita.

Siamo quasi giunti al termine del nostro cammino, quindi poniamo la mano destra sulla fronte, nel nostro Agnya Chakra, abbandoniamo il nostro capo alla mano che lo sorregge e con tutti noi stessi pronunciamo: “Madre, io perdono tutto, perdono tutti e perdono anche me stesso”.

Non è necessario pensare a qualcuno in particolare, ma lasciamo che direttamente dal cuore si diffonda questa nostra attitudine al perdono, ripetiamolo per quante volte lo riteniamo necessario e un senso di leggerezza delicatamente ci farà ascendere al di là delle nuvole delle nostre preoccupazioni, delle nostre identificazioni, del nostro passato e del nostro futuro… approdiamo al presente, che si mostra in tutta la sua semplicità, sentiamo il bambino che è dentro di noi sorridere e diventiamo uno con quest’innocenza.

Meditazione pediluvio Sahaja Yoga

Non ci resta che toccare con il centro del palmo della mano destra l’osso della fontanella ed esercitando una pressione su di essa compiamo dei massaggi in senso orario, muovendo la cute. Siamo giunti nel Sahasrara Chakra, il loto dai mille petali, con tutto il nostro desiderio chiediamo: “Madre, per favore donami lo Yoga, concedimi l’unione con la Natura”…

Teniamo ancora per qualche istante la mano, ferma qui su questo punto: questo è il nostro ponte con l’infinito. Ora siamo collegati a questa riserva illimitata di energia che come una cascata scende in noi e ci pervade… torniamo con entrambe le mani sulle ginocchia e apriamo bene i palmi, sempre rivolti verso l’alto. Come se fossimo alla finestra a ricevere i raggi solari mattutini, così accingiamoci ad accogliere queste vibrazioni, questo nettare sublime che effonde la sua grazia in noi, irrorando ogni nostra fibra, rigenerando ogni nostra cellula, ammantandoci di gioia serena e di pacifica armonia. Perdiamoci in quest’abbraccio senza fine e lasciamoci cullare dalla Madre dell’ universo…

In questa dimensione il tempo è relativo comunque, quando lo crediamo opportuno, possiamo condurre la mano qualche centimetro sopra l’osso della fontanella e testimoniare la presenza di un flusso di aria fresca il quale inonda il centro del palmo ed anche la testa stessa. Possiamo anche invertire le mani… se dovessimo percepire del calore, del formicolio o perfino nulla, non vi preoccupate, è segno che la nostra energia Kundalini sta ancora purificando i nostri Chakra, ed il calore segnala che c’è un ostacolo, un blocco da rimuovere. Come sapete questo strumento incredibile di cui ora disponiamo può indicarci sulle mani e sulle dita quali sono gli aspetti di noi che dobbiamo migliorare e quali le nostre qualità, ma non solo! In effetti oltre ad avere uno specchio che alla luce di questa nuova consapevolezza riflette la nostra vera essenza, possiamo da subito intervenire sul nostro corpo sottile e migliorare da soli la qualità della nostra vita.

Apriamo gli occhi a questa nuova realtà oggettiva, il fresco, che è la natura della Madre Kundalini non tarderà a manifestarsi, proviamo ad affidarci a lei, in effetti essa sa bene come organizzare tutto il lavoro necessario perché i nostri Chakra, come dei fiori si schiudano completamente…scartiamo pure questo magnifico dono che è racchiuso in noi e nel contempo scopriamo quanto è immensa la gioia del dare.

Al termine della nostra meditazione congiungiamo le mani all’altezza del cuore e inchiniamoci al nostro Spirito, arrendiamo il nostro mentale a ciò che è più alto, dopodiché sciacquiamo i nostri piedi con la brocca di acqua pulita e gettiamo nel water l’acqua contenuta nella bacinella, la risciacquiamo ed ovviamente ci asciughiamo i piedi.

Se qualcuno ora avesse come la sensazione di camminare sospeso da terra, non si preoccupi, può capitare di avvertire una leggerezza particolare. Dopo esserci liberati delle tensioni accumulate nella giornata ed essersi ricollegati all’energia che alimenta l’universo ci possiamo tuffare nei nostri affari o, se è sera, direttamente nel letto! Scherzi a parte, se acquisiamo l’abitudine di fare il pediluvio tutte le sere, magari subito prima di andare a dormire, ci accorgeremo che la qualità del sonno sarà di gran lunga migliore…sogni d’oro.

Articolo tratto da: http://benvenutiinparadiso.wordpress.com/

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La Giornata Mondiale della Pace Interiore

Il prossimo 21 Marzo in centinaia di scuole di tutto il mondo sarà celebrata

LA GIORNATA MONDIALE DELLA PACE INTERIORE

Gli studenti saranno uniti dal desiderio di diffondere un reale cambiamento grazie all’esperienza della meditazione di Sahaja Yoga che ha già migliorato la vita di milioni di persone e che potrebbe trasformare il mondo.

“Fino a che non si ottiene la pace interiore è impossibile creare la pace nel mondo.”   Claus Nobel

ArticoloGiornataMondialePace

E’ giunto il momento di sperimentare concretamente la dimensione della pace interiore, quello stato di benessere interiore talmente profondo che rende impossibile qualunque sentimento o pensiero di conflitto nei confronti di ogni cosa. E’ il modo più sicuro per creare la pace nel mondo, integrando tutte le autentiche religioni, filosofie e scoperte scientifiche sulla base della propria esperienza personale e non di meri artifizi mentali.

Quello che ci allontana da tale stato di benessere risiede sempre dentro di noi e si manifesta nelle forme più svariate come: ego, paura, insicurezza, mancanza di distacco e di innocenza, divisioni.

Occorre avere una luce che renda visibile ciò che succede dentro di noi, solo così potremo identificare, studiare, comprendere ed infine allontanare tali cause.

La risposta che sarà data il 21 Marzo è che la soluzione deve partire da dentro: c’è un sistema già predisposto che porta spontaneamente gioia, pace e soddisfazione. Un sistema in grado di dissolvere tutte queste cause. Un sistema che porta l’individuo a essere perfettamente integrato con le leggi che governano l’universo.

Questo é stato reso possibile da Shri Mataji Nirmala Devi, una personalità unica nella storia della spiritualità che ha dedicato la sua vita alla pace nel mondo e all’emancipazione dell’umanità. Lei ha reso possibile a livello di massa il risveglio della Kundalini per ottenere la Realizzazione del Sé tramite la meditazione di Sahaja Yoga.

Attraverso il risveglio della Kundalini noi raggiungiamo senza sforzo la dimensione più profonda dell’essere umano, quella del Sé e con essa otteniamo armonia e pace interiore. Un’esperienza eccezionale in grado di portarci in uno stato di consapevolezza senza pensieri, di gioiosa calma mentale, in cui i conflitti sono risolti alla base e che può diventare parte di una nuova creativa dinamica sociale.

Il 21 Marzo, il primo giorno della primavera, sarà dunque dedicato al valore universale della pace, non come un obiettivo da ottenere più o meno artificiosamente, attraverso trattati e leggi che regolino i rapporti fra nazioni ma come energia che si manifesta all’interno del nostro corpo dando inizio ad un percorso di evoluzione che parte dalla sfera individuale e diventa parte del patrimonio collettivo.

Attraverso questa trasformazione l’uomo raggiungerà un nuovo livello della propria consapevolezza in grado di risolvere i conflitti presenti e prevenire quelli futuri.

Vuoi far partecipare la tua scuola/università?

Come tutte le nostre attività, l’evento che proponiamo è assolutamente gratuito. Puoi richiedere come partecipare o qualsiasi altra informazione a questi contatti:

 

 

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Presentazione pubblica Sahaja Yoga

A vent’anni dalla grande esperienza di meditazione condivisa guidata da Shri Mataji Nirmala Devi, sabato 28 aprile 2012 si è tenuto a Napoli un programma pubblico di presentazione delle tecniche Sahaja Yoga.

In attesa di poter partecipare in prima persona ad uno dei numerosi corsi tenuti in tutta Italia, potrete rivivere i momenti salienti dell’evento e seguire passo per passo la meditazione guidata per il risveglio della Kundalini guardando questo video.