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New Traveller’s Experience

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La persona che medita non è razzista, non è disonesta e rispetta l’ambiente

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La meditazione come soluzione ai problemi che affliggono la nostra civiltà: questo è stato il tema principale della conferenza “Civilization 2.0. Verso una nuova era di una umanità illuminata attraverso la meditazione”, organizzata da Sahaja Yoga per Expo Milano 2015 e tenutasi martedì 5 maggio.

Come ha spiegato Adriano Ercolani, uno dei coordinatori degli Inner Peace Day, per dare il via alla conferenza: “Oggi ci troviamo ad affrontare problemi enormi: disastri ecologici, confusione morale e una non equa distribuzione della ricchezza. Significa che qualcosa, nello sviluppo della civiltà, è andato storto”. La soluzione a tutto questo è la meditazione, perché solo cambiando i singoli individui possiamo cambiare l’intera umanità.

E per mutare le persone, dobbiamo prima di tutto permettere loro di trovare la pace interiore, prendendo esempio dalle grandi personalità, come Mandela e Gandhi, che sostenevano che prima di cambiare il mondo bisogna cambiare se stessi.

“La persona che medita – ha continuato Ercolani – non è razzista, non inquina e rispetta l’ambiente. La meditazione innesca il rispetto della natura e la consapevolezza universale”.

A testimonianza dei benefici che la meditazione può portare al singolo individuo, e di conseguenza all’intera umanità, hanno parlato quattro relatori di spessore internazionale.

Il primo intervento, dedicato agli effetti positivi della meditazione contro lo stress moderno, è stato del dottor Engelbert Oman, Medico MD, specializzato in medicina generale e per la famiglia, Mind Body Medicine e omeopatia classica.

E la meditazione può portare benefici anche sul lavoro, come ha dimostrato il professor Maurizio Zollo, docente di Strategia e Sostenibilità presso il Dipartimento di Management e Tecnologia dell’Università Bocconi e visiting professor presso la Sloan School of Management del M.I.T. Le aziende possono quindi trovare nella meditazione il modo per abbassare i livelli di stress delle persone nel luogo di lavoro e migliorarne quindi la vita quotidiana.

Gerald Wirth, presidente e direttore artistico del Vienna Boys Choir e membro fondatore di SUPERAR, ha proseguito la conferenza ponendo l’accento sulla connessione tra la meditazione e l’arte: i grandi artisti hanno sempre dimostrato che la creazione artistica avviene nel silenzio mentale che permette l’ispirazione. La meditazione ha perciò anche il potere di arricchire l’arte, la musica e la cultura.

Quarta relatrice è stata la dottoressa Elena Poli, ricercatrice presso il Centro di Economia Agroalimentare e Sviluppo (UPC – Barcellona) e MPhil in Economia dello Sviluppo presso l’Università di Cambridge. La dottoressa Poli ha illustrato ai presenti il Sahaja Agricultural Project, il programma che ha visto aumentare la quantità e la qualità dei raccolti grazie alla regolare meditazione degli agricoltori Yogi.

Per concludere la conferenza, lo yogi Shantanu ha guidato il pubblico in una meditazione collettiva, che ha portato immediati effetti positivi a tutti i presenti, che hanno potuto così sperimentare una profonda sensazione di rilassamento.

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Sahaja Yoga a Spoleto

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Un’esperienza di meditazione unica per tutti

Per informazioni chiamare i numeri 366 9783239 oppure 333 7019336.

Gli incontri di meditazione Sahaja Yoga organizzati in tutt’Italia sono gratuiti e rivolti a tutti. A Spoleto ne inizierà uno lunedì 25 gennaio 2016 alle 18:00 in Villa Redenta. Le lezioni proseguiranno settimanalmente e rimarranno gratuite per l’intera durata del corso.

Sahaja Yoga è un metodo unico di meditazione basato su un’esperienza chiamata Realizzazione del Sé (il risveglio della Kundalini) che ogni essere umano può sperimentare. È inoltre un ottimo strumento per la conoscenza spirituale del proprio io interiore: “Non potete conoscere il significato della vostra vita finchè non siete connessi al potere che vi ha creato” per usare le parole della fondatrice stessa, Shri Mataji Nirmala Devi.

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Il risveglio dell’energia Kundalini: l’esperienza di Potenza Picena

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Un gruppo di persone, un unico desiderio: gioire insieme dello yoga, dell’unione, ovvero di quella integrazione spontanea che nasce dal risveglio dell’energia Kundalini che risiede nell’osso sacro di ogni essere umano.

Con questa premessa, il gruppo dei nuovi yogis delle Marche si sono incontrati sabato 25 e domenica 26 Aprile presso Potenza Picena (AN) per un seminario di approfondimento su Sahaja Yoga.

Una due giorni non solo di meditazione, ma anche di workshop sulle tecniche di pulizia per riequilibrare l’energia che regola il funzionamento del sistema simpatico e parasimpatico del nostro corpo, musica, buon cibo, allegria e condivisione delle proprie esperienze.

Un modo per conoscere e conoscersi, per sperimentare l’integrazione sia con il proprio io interiore che con gli altri, in maniera dolce, spontanea, innata.

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Le testimonianze dei partecipanti

Sofia: “Ci siamo trovati sabato mattina di buonora, un po’ intimiditi ma carichi di aspettative per questo evento sulla meditazione; aspettative che non sono state disattese. Abbiamo subito rotto il ghiaccio con una profonda meditazione guidata e accompagnata da un’orchestra acustica che improvvisava una melodia sulla base di un raga indiano e abbiamo potuto sperimentare la pace e il silenzio interiore”.

Giuliano: “Domenica sera, al momento dei saluti, ci ha sorpreso una sorta di malinconia: non volevamo lasciare questo luogo, testimone di questo evento, ma soprattutto quei visi luminosi e sorridenti a cui ormai ci sentiamo legati come a dei fratelli”.

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I benefici della meditazione Sahaja Yoga per i bambini in Thailandia

In Thailandia, i bambini in molte scuole stanno sperimentando la meditazione di Sahaja Yoga come parte delle loro attività scolastica quotidiana, grazie alla cooperazione tra i volontari di Sahaja Yoga e gli insegnanti della scuola.
Nel 2007, il preside di una scuola in Sukhothai, antica capitale della parte settentrionale della Thailandia, ha notato problemi legati di salute e di comportamento dei bambini (stress, mal di testa, dolori addominali, depressione, rabbia, aggressività, maleducazione e pigrizia).

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Alcuni studenti marinavano la scuola non alzandosi dal letto o non riuscivano a fare i compiti e mostravano svogliatezza a tutti gli eventi scolastici.

Questo potrebbe essere in parte dovuto al fatto che molti genitori nella zona rurale non sono più a casa con i loro figli. I cambiamenti economici hanno forzato molti genitori a trasferirsi a Bangkok, la capitale, o ad altre grandi città per trovare lavoro, lasciando così a casa i loro figli con i nonni .

Cercando di migliorare la situazione, la scuola ha introdotto un corso di 12 settimane di meditazione Sahaja Yoga per 140 bambini nelle classi 4°, 5° e 6°.
Il programma include 3 ore settimanali e una meditazione quotidiana di 15 minuti da fare a casa. Nella prima settimana del programma, ai bambini è stato chiesto di compilare il questionario SCL-90 (sintomi Checklist 90) , un test di autovalutazione psichiatrica usato negli ospedali. Dopo, i bambini hanno seguito il corso di Sahaja Yoga riportando i loro sentimenti prima, durante e dopo la loro meditazione quotidiana. Alla fine del programma di 12 settimane, ai bambini è stato chiesto di ripetere lo stesso questionario. Confrontando con il primo test, i risultati hanno mostrato un significativo miglioramento del benessere generale e mentale dei bambini, ed in particolare, significative riduzioni di ansia e depressione.

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Alla fine del corso, i genitori (in realtà, per lo più nonni) di questi bambini hanno partecipato ad un colloquio che ha mostrato un grosso miglioramento della disciplina dei bambini e del loro comportamento morale ed etico. In particolare, i bambini hanno mostrato più compassione per i loro amici, generosità ed oculatezza nelle spese.

Lo studio dalla dottoressa Chittavikul [1] ha contribuito a dare la conferma scientifica dei benefici della meditazione di Sahaja Yoga per i bambini in età scolare.
Dal 2007, altre scuole in Thailandia hanno adottato la meditazione di Sahaja Yoga nelle attività quotidiane scolastiche.

[1] D. Chittavikul, Program of Sahaja Yoga Meditation and It’s Effects on Mental Health – Moral and Ethical Behavior of Primary Students Grade 4-5-6. Journal of Community Development Research, Vol 1, No 2 (2007).

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Consigli per meditare la sera

La sera, generalmente, si ha più tempo da dedicare alla meditazione, pertanto prima della meditazione vera e propria è propedeutico effettuare una pulizia sottile attraverso il pediluvio. Il pediluvio è uno di quei rimedi “della nonna” utili per scaricare tutte le tensioni e le pesantezze della giornata; è un vero toccasana soprattutto dopo una giornata stressante o se si è molto stanchi. L’elemento acqua unito al sale ha la capacità di attrarre le pesantezze liberando il nostro sistema energetico.

Prima della meditazione, si accende una candela davanti alla foto di Shri Mataji, ci si alza la Kundalini e ci si dà i sette bandhan e si procede con il pediluvio per circa 8-10 minuti. Dopo aver buttato l’acqua del pediluvio nel wc, ci si può sedere a terra a gambe incrociate o su una sedia, se più comodi, ed iniziare a meditare con l’ausilio della musica.

Cerchiamo di rilassarci, facendo qualche respiro profondo, interiorizziamo l’attenzione e cerchiamo di entrare in consapevolezza senza pensieri.

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Shri Mataji consiglia: “…Allo stesso modo arrivano le vibrazioni: sono irradiate. Quel che voi dovete fare è esporvi alle vibrazioni; il modo migliore è non fare sforzi. Voi, quindi, non vi dovete preoccupare di ciò che dovete fare o di quali mantra dovete dire. In meditazione non dovete fare sforzi, dovete esporvi completamente e, in quel momento essere assolutamente senza pensieri.”

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La meditazione appena svegli

Consigli di Shri Mataji per la meditazione appena svegli

Al mattino, alzatevi presto, bevete un tè, non parlate, sedetevi e meditate. Se siete abbastanza sensibili vi accorgerete che, svegliandovi presto al mattino, dimostrerete almeno 10 anni in meno.

In meditazione, cercate di fermare i pensieri. Guardate la mia foto con gli occhi aperti e così arresterete i pensieri. Potreste recitare il mantra di Shri Ganesha, recitate il Padre Nostro e poi dite: ‘Io perdono’. A questo punto siete in consapevolezza senza pensieri.

Ora meditate. Finché pensieri tipo ‘Devo bere il tè’ o ‘Cosa devo fare adesso?’ passano per la mente non si medita. Innanzitutto dovete andare in consapevolezza senza pensieri poiché la crescita spirituale inizia solo da quel momento, non prima.

La prima cosa da fare è quindi stabilizzare la vostra consapevolezza senza pensieri. Potrete anche avvertire, qua e là, qualche blocco ai chakra, non badateci, semplicemente dimenticatelo.

A quel punto comincia la vostra resa. Se vi viene qualche pensiero o se sentite qualche blocco in qualche chakra, semplicemente arrendetelo dicendo ‘Madre lo arrendo a te’ e vedrete che i chakra si puliranno. Vi renderete conto che la maggior parte dei vostri chakra si pulirà con la meditazione.

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Una conferenza sull’educazione femminile

Se sei interessato al tema dell’educazione di donne e ragazze, partecipa alla conferenza “L’era della Grande Madre. L’energia femminile che educa”, che si terrà martedì 17 marzo 2015 alle 15.00 a Milano.

L’evento si svolgerà nell’Ufficio d’Informazione del Parlamento Europeo di Milano, in Corso Magenta 59.

L’iniziativa è promossa dall’Associazione “Vishwa Nirmala Dharma” in collaborazione con l’Associazione “La Cultura della Madre”.

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La meditazione come pratica quotidiana

La meditazione: una pratica quotidiana che migliora la qualità della vita

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La meditazione quotidiana è la base per la crescita spirituale in Sahaja Yoga: il risveglio giornaliero della Kundalini, infatti, agevola il fluire di energia sempre nuova nel nostro sistema sottile.

Dedicarle 15 minuti alla mattina e alla sera sembra un’impresa ardua e difficile, ma sperimentare il fatto che meditare appena svegli doni equilibrio, metta in pace con il mondo e dia nuova carica per affrontare la giornata, renderà quei 15 minuti tanto preziosi che, spontaneamente, non ne potremo più fare a meno.

La sera, al rientro dal lavoro, ci si sente stanchi, spossati a volte totalmente scarichi e privi di energia: prendere del tempo per noi stessi, per scaricare le tensioni accumulate, permette di ricaricarsi di nuova vitalità.

Percepire i reali benefici della meditazione dipende dal nostro desiderio ma soprattutto dalla nostra costanza: la nostra energia interiore lavora piano, dolcemente, senza strappi e senza traumi. Ci libera dallo stress, dai condizionamenti, dal pessimismo, dalla mancanza di autostima e dona pace, serenità ed equilibrio. È per questo che è importante meditare tutti i giorni, mattina e sera: tutto quello che dobbiamo fare, quindi, è avere un po’ di disciplina e lasciare che la Kundalini lavori su di noi.

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I canali energetici: canale sinistro

Lo schema del nostro corpo sottile coincide, fino ad essere quasi sovrapponibile, con quello del sistema nervoso studiato dalla medicina occidentale. Si contano, infatti, tre canali di energia – il sinistro, il destro e il centrale – che corrispondono, in sostanza, ai tre aspetti del sistema nervoso autonomo: i sistemi simpatici (che reagiscono agli impulsi esterni) di sinistra e destra, e il sistema parasimpatico (che regola attività spontanee quali, ad esempio, la respirazione).

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Analizzeremo ora, schematicamente, le principali caratteristiche dei canali energetici e le tecniche che abbiamo a disposizione per mantenerli in equilibrio.

Il canale sinistro è il canale energetico emotivo, lunare, femminile, rivolto al passato, quello che nel Tao è chiamato Yin e nella tradizione yogica il Tamo Guna. Esso parte dal Mooladhara (letteralmente “supporto della radice”), centro fondamentale e sede della nostra innocenza, e arriva al Superego, dove si accumulano ricordi e condizionamenti.

Se la nostra attenzione indugia troppo sul canale sinistro si crea uno squilibrio energetico che crea ripercussioni evidenti sulla nostra personalità: diveniamo letargici, malinconici, insicuri, tendenti alla depressione, all’inerzia e all’inazione. Tali debolezze caratteriali ci inducono a comportamenti compulsivi, i cosiddetti “vizi”, ai quali ci dedichiamo pur sapendo che sono dannosi per la nostra salute (esempio più comune è il fumo). Questa contraddizione tra desiderio e azione genera il circolo vizioso dei sensi di colpa.

Quando, al contrario, il canale sinistro è in condizioni ottimali percepiamo una sottile gioia d’esistere, un’amorevolezza spontanea e distaccata per tutti, che si traduce in generosità: in particolare, la nostra innocenza ci conferisce una serena autostima.

Dal punta di vista degli elementi, il lato sinistro corrisponde all’acqua. Non a caso, quando eccediamo nell’energia e negli atteggiamenti di lato sinistro l’acqua trabocca letteralmente dal nostro corpo, sotto forma di lacrime. Essendo il canale umido (acqua) e buio (Luna), il lato sinistro trova conforto ed equilibrio nel fuoco. Esso illumina l’oscurità e brucia le energie in eccesso: consigliamo, però, di utilizzarlo solo sul lato sinistro, poiché il lato destro è già energeticamente collegato al fuoco, e ha quindi bisogno dell’acqua per equilibrarsi.

Dunque è sufficiente, durante la nostra meditazione, utilizzare la fiamma di una candela e passarla lungo il canale sinistro. Ricordiamo di incrociare all’altezza del chiasma ottico (la nostra fronte) dove i canali si incontrano, fino a raggiungere la  tempia sinistra, sede del Superego. Qualora percepissimo sulle nostre mani dei blocchi distinti collegati a singoli chakra, possiamo direttamente “lavorare” su quel centro energetico facendo ruotare in senso orario la fiamma della candela all’altezza del chakra corrispondente. In questo modo, oltre a bruciare le energie pesanti in eccesso, accompagniamo la Kundalini nel riportare il chakra alla corretta direzione e velocità.